"…massi calcarei nudi durissimi i quali sorgono isolati dal fondo molle. Tali eminenze, dette volgarmente Tegnùe, conosciute ed aborrite dai nostri pescatori perché attraversano il maneggio delle reti nelle loro pesche, e qualche volta lacerano le reti medesime, esistono dirimpetto a Maran, a Caorle, ai Tre Porti, e in qualche altro sito, ed abbondano soprattutto dirimpetto a Malamocco ed a Chioggia, e dal volgo sono credute residui di due antiche Città sprofondate per un'impetuosa inondazione del mare."

Abate Olivi, 1792


Festival delle Tegnùe del Veneto
Rassegna del Film di Mare

(© 2011 Alvaro Gradella)

La promozione dell'ambiente marino veneto e la cinematografia di mare



Chiusura alla grande all'Arena del Centro Congressi di Rosolina Mare (Ro), del "Festival delle Tegnùe del Veneto-Rassegna del Film di mare" 2012! Oltre 600 persone hanno assistito al filmato dell'A.R.P.A.V. sulle Tegnùe e a "L'incredibile storia di Winter il delfino" (2011) con Morgan Freeman!!! E anche il cult movie “Il Vecchio e il Mare” (1958), vero e proprio monumento alla cinematografia marina - con il grande Spencer Tracy - proiettato successivamente, ha avuto la sua parte di ‘nottambuli’ estimatori.
Dopo la prima parte - dal 26 al 29 luglio a Bibione Pineda (Ve), nella splendida Arena del Parco Comunale nuovo di zecca che abbiamo avuto il piacere di inaugurare come evento - e la seconda a Rosolina Mare - iniziata il 2 Agosto e chiusasi domenica 5 - un afflusso di diverse migliaia di spettatori e visitatori ha confermato la grande riuscita di questa formula che unisce Cinema di Mare e Tutela dell'Ambiente Marino, sotto l'egida dell'Assessorato all'Ambiente della Regione Veneto.
Alvaro Gradella, Direttore ed ideatore del Festival Godendo della visione di film d’ogni tempo che vedono il Mare prim’attore, i tantissimi spettatori della Rassegna hanno avuto anche l’opportunità di conoscere finalmente cosa sono le Tegnùe (peculiari scrigni rocciosi di ‘biodiversità’ che costellano le sabbiose coste venete a poche miglia dalle spiagge) ed ammirare filmati e piccole mostre di foto e manifesti, allestite nei pressi dei luoghi di proiezione, che svelano un bellissimo ambiente marino veneto altrimenti sconosciuto ai più: ambiente marino mantenuto a livelli d’eccellenza proprio dall’Assessorato Regionale all’Ambiente e al suo braccio operativo, l’Osservatorio dell’Alto Adriatico dell’A.R.P.A.V.
Quindi, il mio primo ringraziamento è per l’Assessore Regionale all’Ambiente Maurizio Conte, che continua a credere nell’efficacia di questo format e che penso di poter dire sia ben confortato da riscontri tanto eclatanti; un grazie anche al Direttore dell’A.R.P.A.V. Carlo Emanuele Pepe e ai tecnici dell’Agenzia, oltre che ai Sindaci Pasqualino Codognotto e Franco Vitale – rispettivamente, di San Michele al Tagliamento e Rosolina – per l’aiuto concreto e convinto, così come quello dei loro capaci collaboratori: ambedue si sono augurati caldamente di poter ancora ospitare il nostro Festival; un sentito ringraziamento all’Assessore Regionale all’Economia e Sviluppo, la rodigina Isi Coppola, che è venuta a portarci il proprio graditissimo ed atteso saluto nella serata inaugurale di Rosolina Mare.
Infine, un grazie anche al grande geologo marino prof. Antonio Stefanon e ai sommozzatori di Sferasub di Bibione Pineda e Free Diver di Porto Viro – presenti con interventi e bellissimi contributi filmati subacquei - e a tutti coloro – da Bibione Spiaggia a Bibione Mare, da AZ Elettronica a Electric Studio, ecc. - che ci hanno dato una mano per una riuscita tanto lusinghiera. Ma, soprattutto, grazie a tutti voi, spettatori e amici, che ci avete seguito - così numerosi ed entusiasti! – nelle nostre serate o in questo sito! Appuntamento, dunque, all'estate 2013, per la prossima edizione!!!


Il Direttore del Festival
Alvaro Gradella







Ass. Reg. del Veneto all'Ambiente - Maurizio Conte Cinema e Mare nel Veneto: quale miglior sodalizio del “Festival delle Tegnùe del Veneto-Rassegna del Film di Mare”? Alvaro Gradella per il quinto anno di fila ha voluto interpretare, con grandi professionalità e attenzione di cultore e conoscitore della Nona Musa, quello che ormai è divenuto un momento di Cultura e Ambiente marino in perfetta simbiosi. La cornice di questo Festival rimangono le Tegnùe, oasi naturali marine di grande ricchezza - raro ed inestimabile esempio di “biodiversità”, con numerosissime specie animali e vegetali - che costellano le nostre meravigliose coste.

La Regione Veneto già da tempo si è impegnata e sta realizzando un piano di recupero che, in fatto di conservazione, sta portando ottimi risultati. Anche per questo, viste le forti sensibilizzazione e conoscenza che creano eventi come questa kermesse, l’Assessorato all'Ambiente del Veneto ha voluto - dopo gli inizi chioggiotti - far propria l'iniziativa, fornendole anche quest’anno l'occasione di crescere ed evolvere a livello regionale toccando nuovi lidi.

A migliaia, nelle scorse edizioni, turisti ed abitanti hanno partecipato con entusiasmo a questa manifestazione, grazie ad un cartello di proiezioni ricco di film ad ambientazione marina per grandi e piccini, ma anche grazie alla visione di documentari che svelano le delicate e coloratissime Tegnùe e i mari del nostro Veneto. Cinema, Turismo, Tutela ambientale, Storia ed il nostro Mare sono gli ingredienti con cui le due nuove sedi di Bibione Pineda (dal 26 al 29 Luglio) e Rosolina Mare (dal 2 al 5 Agosto) - splendidi esempi delle inimitabili spiagge venete - potranno offrire delle serate di svago, ma anche piene di significato, per un’Estate da ricordare.



La rassegna cinematografica "Festival delle Tegnùe del Veneto" è un angolo di cultura estiva che la nostra regione sta scoprendo anno dopo anno con attenzione e curiosità. Le precedenti tre edizioni hanno dato modo ad un pubblico sempre maggiore di conoscere ed avvicinarsi ad un cinema "intelligente" e ad uno degli scenari naturali più romantici ed accattivanti delle nostre coste.Ass. Reg. del Veneto all’Identità Veneta - Daniele Stival

E' lodevole che l'organizzazione di questo evento abbia concentrato la filosofia di realizzazione coinvolgendo due aspetti importantissimi della cultura Veneta: uno è quello culturale e cioè il feeling che unisce quest'arte, quella del cinema appunto, con molti e capaci registi ed attori che provengono dalla nostra terra, e l'altra, quella di un ambiente, quello delle Tegnùe, che ben rappresenta la variegata presenza di ecosistemi conservati e tutelati con attenzione ed orgoglio in Veneto.
Proprio la nostra Regione ha promosso provvedimenti mediante i quali riconosce il sistema del cinema e dell'audiovisivo come rilevante strumento di crescita sociale ed economica. Il cinema, infatti, ha la possibilità di promuovere il territorio regionale, sia sotto il profilo paesaggistico che delle eccellenze locali diventando così un elemento basilare per garantire una maggiore diffusione dell'immagine del Veneto.

Le Tegnuè, luogo a me caro sin dall'infanzia, abbinate ad un calendario di film da titoli di prima qualità sono un matrimonio ben riuscito che nel calore dell'estate porterà ai cittadini uno spettacolo emozionante. Lunghe spiagge sabbiose, acque limpide e cristalline, grazie alla continua ossigenazione ed al ricambio idrosalino garantito dalle correnti marine, folti e verdi pinete popolate da una ricca varietà di specie animali e da una flora tipica dell'area mediterranea. Queste sono le nostre Coste ed è la nostra terra, una rassegna dedicata al cinema in questi luoghi, è l'appropriato compimento di un progetto dal forte valore di territorio, cultura ed amore per il nostro Veneto.



Cinema e mare, un connubio che molti registi non osano affrontare, ma che ci ha dato tanti capolavori (…il film è bellissimo, ho tanto pianto...) che a tutte le età ci hanno fatto sognare, coinvolgendoci in passioni, tragedie, gioie, avventure, talvolta spaventandoci, altre volte trascinandoci a immaginare una nostra avventura in quell'acque che i biologi ci assicurano sia stata la culla della prima cellula vivente. E' il cinema che ci ha fatto scoprire il mondo e che con la televisione ci ha portato a casa il mare e tutta la natura, anche i monti i laghi, le città, il cielo, le stelle, e l'universo, lasciandoci tranquillamente in poltrona, alla temperatura che più ci aggrada, togliendoci tutte le fatiche e tutti i rischi. Ci ha regalato lo spazio ed il tempo per sognare ma anche coinvolgerci in tutti quei problemi ed i disastri che alla natura imponiamo.

Il mare cominciai a sognarlo da bambino, cercando di far navigare la mia barchetta, scoprendo a che cosa servisse il timone, perché l'elica, girando, la facesse avanzare e perché il vento spingendo sulla vela me la faceva fuggire lontano. Una volta riuscì a farmi cadere nella vasca dei pesci rossi del giardino pubblico, ed il ricordo di questa mia prima immersione è vivissimo, condito dalla vergogna che provai tra le risate degli altri bambini. E' l'amore per il mare che mi ha portato a coltivare i miei sogni, a spingermi a mettere la testa sott'acqua, e quando in Italia non erano ancora comparse nei negozi le maschere subacquee mi ha costretto a realizzarmene una, con un pezzo di camera d'aria d' automobile ed un vetro tagliato a mano. E'inseguendo i miei sogni che ho prestato fede alle leggende dei pescatori che raccontavano di rocce, forse città sommerse al largo delle spiagge dell'alto Adriatico, quando ancora la scienza ne negava pervicacemente l'esistenza, chiamandole “fole di vecchi pescatori”. Nel 1965 i miei sogni – da neolaureato, appena assunto al CNR veneziano – mi hanno regalato la scoperta che i “sassi” esistevano davvero! Poco al largo di Grado e con un amico subacqueo ero riuscito a vivere il miracolo della scoperta delle “Perle del nostro Mare”, un paradiso nascosto sul fondo dell'Alto Adriatico. Non erano rovine di città, ma erano le tegnùe, rocce naturali sconosciute, così chiamate dai pescatori che le accusavano di “trattenere“ e rompere le reti, che venivano, appunto, come dicevano loro in dialetto, “tegnùe”. E pensare che il primo ed unico a citarle era stato l'abate Olivi nella sua Zoologia Adriatica del 1792, splendida opera quasi sconosciuta ma fortunatamente riscoperta e recentemente ristampata in splendida veste tipografica dal Comune di Chioggia.

Eugen Seibold, fondatore in Europa della prima scuola di geologia marina all'università di Kiel, e poi diventato mio protettore ed amico, mi disse subito che le tegnùe potevano essere simili alle beachrok, le “roccia di spiaggia” tipiche degli atolli tropicali, che però da noi non avrebbe potuto esistere. Ma le rocce le avevo trovate, esistevano e fecero scalpore. Mi si aprirono varie opportunità di continuare queste ricerche e di scoprirne altre, sia a Grado che a Venezia. Nel 1972 sempre Seibold mi offrì la collaborazione di un suo giovane ricercatore, Robert Newton, e del loro Side Scan Sonar, il primo strumento del genere comparso in Europa. Ci rendemmo subito conto che le tegnùe sembravano sparse ovunque, da Grado al Delta del Po , facendosi trovare ovunque andassimo a cercarle. La ricerca fece un enorme salto qualitativo, e riuscimmo a fare la prima e completa mappatura acustica delle “Tegnùe di Chioggia”, dandone una classificazione bio-geologica, e suddividendo in tre tipi diversi questa roccia nuova, ancora sconosciuto in Italia. A tutt'oggi il nostro “paradiso” non è stato sufficientemente studiato nella sua spettacolare biodiversità. Ad esempio, qualche anno fa erano circa 300 le diverse specie individuate solo tra gli epibionti (gli organismi che popolano le rocce senza potersi muovere) mentre in una memoria che presenteremo a Rovigno in settembre, al convegno internazionale del MAB (Man And Biosphera) il numero sarà salito a oltre 600!.

All'inizio del nuovo millennio, la Regione Veneto ed il Ministro Galan (allora Governatore del Veneto), sotto la spinta di comuni intelligenti, resero operativa a Chioggia la prima Zona di Tutela Biologica (ZTB) e poco dopo una seconda a Caorle, assicurando parallelamente e con continuità finanziamenti importanti, anche per la protezione e la valorizzazione di queste zone fondamentali come oasi di ripopolamento naturale. Ciononostante questo paradiso è ora gravemente in pericolo a causa di quella pressione di pesca insostenibile che tutti ormai lamentano, pescatori compresi, che però continuano a devastare le tegnùe con nuovi sistemi di attrezzi a strascico, che non si impigliano più nelle rocce, rompendosi, ma che riescono a superarle “spazzolandole” sino ad asportare tutta o quasi la componente organogena, o soffocandole sotto quella coltre di sedimenti che sollevano ma che subito e su di esse si ridepositano, facendole morire. La loro difesa, auspicata dai più, non ha ancora dato risultati soddisfacenti. Solo una protezione fisica efficace, con manufatti così pesanti – almeno 15 tonnellate – da non poter essere spostati o divelti da alcun tipo di attrezzo da pesca potrà rivelarsi sufficiente.



La rassegna cinematografica "Festival delle Tegnùe del Veneto" rappresenta un’occasione unica nel suo genere dove si accomunano un "cinema di nicchia" con uno degli scenari naturali più accattivanti delle nostre coste, di questa terra e del mare Adriatico. L'habitat naturale rappresenta uno dei patrimoni più importanti di Bibione: con le sue lagune, le pinete, il fiume Tagliamento ed il mare Adriatico. Le Tegnùe, che si inseriscono in questo ambiente ancora incontaminato, ben rappresentano la variegata presenza di ecosistemi tutelati e da valorizzare.Sindaco si S.Michele al Tagliamento
L’evento è un’occasione nuova per vivere, in quattro serate, la magia del cinema in uno scenario meraviglioso, in un parco recentemente riqualificato da una serie di importanti interventi, sostenuti con risorse del Comune e della Regione Veneto.
Appuntamenti di intrattenimento, sensibilizzazione e divulgazione sulle tematiche della biodiversità marina, trattate attraverso proiezioni di documentari e film di alto spessore culturale. Un momento che coniuga la passione per il cinema, portatore di storie e di esperienze umane, con la passione per il mare, omaggio affettuoso a tutti quelli che lo vivono tutti i giorni, a chi lo guarda dalla terraferma, o a chi affida a lui la speranza di un’esistenza migliore.
Il Comune di San Michele al Tagliamento ospita a Bibione questa rassegna con lo spirito di accoglienza che gli è proprio. Questa Amministrazione esprime soddisfazione anche al fine di offrire un’occasione per divulgare le bellezze del territorio, attraverso il linguaggio delle arti, favorendo altresì un momento di coesione sociale e culturale tra i turisti ed i cittadini. Un grazie agli organizzatori che hanno creduto in questo progetto e nel nostro territorio.
Doveroso è un ringraziamento alla Regione Veneto – Assessorato all’Ambiente – che ha individuato a Bibione, oltre che a Rosolina Mare, la location per il “Festival delle Tegnùe del Veneto”.

BIBIONE  


Siamo davvero onorati quest'anno di ospitare a Rosolina Mare il Festival delle tegnùe, dedicato al mare e ai suoi tesori. La nostra località marittima si arricchisce così di un evento di grande spessore, sia culturale sia di marketing, che esprime un connubio riuscito tra il cinema e le bellezze del mare.

Sindaco di Rosolina Il Centro Congressi di Piazzale Europa, ospiterà sia la mostra fotografica sia la rassegna cinematografica, in una cornice suggestiva fatta di spiaggia, di pineta, e di mare; e proprio il mare, con i suoi tesori nascosti che affiorano con le tegnùe, rappresenta il protagonista principale del festival, e ci dà la possibilità attraverso le riprese e le immagini di gettare uno sguardo sulle sue meraviglie.

Il paesaggio sommerso, da cui emerge una biodiversità importante assieme a un ecosistema fragile, ci ricorda inoltre il dovere di salvaguardare e tutelare l'ambiente marittimo con ogni mezzo a disposizione, e ci rende consapevoli della fortuna che ogni giorno possiamo sperimentare: quella di vivere in un territorio unico e a tratti incontaminato.

Siamo certi che il Festival delle tegnùe avrà un grande successo di pubblico, e che saprà meravigliare tanti turisti, ma anche residenti e concittadini, svelando loro una realtà sommersa che decora e abbellisce il fondale del nostro mare, mostrando colori spettacolari e una biodiversità unica nel suo genere.
Ringraziamo per l'occasione la direzione artistica del festival e la Regione del Veneto, per aver scelto la nostra località per un evento di così importante rilevanza, e il comune di San Michele al Tagliamento, che condivide con noi l'ospitalità dell'evento.



All’inizio di ogni serata, è prevista la proiezione di materiale sulle Tegnùe e sull’Ambiente marino veneti, a cura dell'Assessorato all'Ambiente del Veneto.

Passa il mouse su ogni Titolo per Trama e Locandina del film!

DAL 26 AL 29 LUGLIO - BIBIONE PINEDA
Parco Comunale, Viale dei Ginepri

Giovedì 26 – 7 - ore 21: Il Vecchio e il Mare (2000), di Alexandr Petrov - Film d’animazione. Premio Oscar 2000 per il Miglior Cortometraggio Animato.
- ore 23: L'incredibile viaggio della tartaruga (2009), di Nick Stringer – Film-documentario. Voce narrante: Paola Cortellesi.

Venerdì 27 – 7 - ore 21: Happy Feet II (2011), di George Miller - Film d’animazione digitale.
- ore 23: Capitani Coraggiosi (1937), di Victor Fleming, con Spencer Tracy (b/n).

Sabato 28 – 7 - ore 21: Waterworld, di Kevin Reynods, con Kevin Kostner (1995).
- ore 23: Kon-Tiki (1951), di Thor Heyerdahl – Documentario (b/n, in lingua originale). Premio Oscar 1952 per il Miglior Documentario.

Domenica 29 – 7 - ore 21: L'incredibile storia di Winter il delfino (2011), di Charles Martin Smith, con Morgan Freeman e Ashley Judd.
- ore 23: Il Vecchio e il Mare (1958), di J. Sturges, con Spencer Tracy.


Passa il mouse su ogni Titolo per Trama e Locandina del film!

DAL 2 AL 5 AGOSTO - ROSOLINA MARE
Arena del Centro Congressi, Piazzale Europa

Giovedì 2 – 8 - ore 21: Il vecchio e il mare (2000), di Alexandr Petrov - Film d’animazione. Premio Oscar 2000 per il Miglior Cortometraggio Animato.
- ore 23: Earth - La nostra terra (2007), di A. Fothergill e M. Linfield – Film-documentario. Voce narrante: Paolo Bonolis.

Venerdì 3 – 8 - ore 21: Happy Feet II (2011) di George Miller - Film d’animazione digitale.
- ore 23: Capitani Coraggiosi (1937), di Victor Fleming con Spencer Tracy (b/n).

Sabato 4 – 8 - ore 21: Master & Commander (2003), di Peter Weir, con Russel Crowe.
- ore 23: Capitan Kidd (1945), di B. Bogeaus, con Charles Laughton e John Carradine (b/n, in lingua originale).

Domenica 5 – 8 - ore 21: L'incredibile storia di Winter il delfino (2011), di Charles Martin Smith, con Morgan Freeman e Ashley Judd.
- ore 23: Il Vecchio e il Mare (1958), di J. Sturges, con Spencer Tracy.





Con la denominazione locale di tegnùe si intendono affioramenti rocciosi naturali che si distribuiscono in modo discontinuo nell’area occidentale del Golfo di Venezia, in batimetriche comprese fra gli 8 ed i 40 m. Le dimensioni possono essere molto diverse, variando dai pochi metri quadri alle diverse migliaia di metri quadri nelle maggiori, con elevazioni dal fondale che passano dai pochi decimetri nelle formazioni basse e tavolari, spesso definite lastrure, ad alcuni metri in quelle più alte, spesso localizzate a maggiore profondità.
Mondo sommerso delle TegnùeDa secoli, i pescatori delle coste venete conoscono l’esistenza di ristrette zone, sparse a diverse profondità ed in diverse aree, in cui il fondale, normalmente fangoso o sabbioso, si presenta d’un tratto duro e roccioso, in corrispondenza delle quali le reti si impigliavano e spesso si perdevano. Queste aree, denominate localmente proprio per questo tegnùe - dalla traslazione dialettale di tenere o trattenere - erano da un lato temute dalla maggioranza dei pescatori per i danni che potevano portare alle loro attrezzature, dall’altro ricercate e i segreti della loro localizzazione gelosamente custoditi da quei rari pescatori che si ingegnavano a pescarvi nei pressi, riuscendo a raccogliere pesce pregiato altrimenti difficilmente rinvenibile nelle nostre acque. I fondali delle coste occidentali alto adriatiche - e venete in particolare - sono in effetti costituiti essenzialmente da distese sabbioso-fangose con prevalenza delle diverse frazioni in base alla storia geologica dell’area, all’idrodinamica locale, alla profondità, alla distanza dalla costa e all’influenza di apporti terrigeni costieri di origine fluviale.Mondo sommerso delle Tegnùe
Solo nel 1966 Antonio Stefanon dà notizia della scoperta di ristrette aree caratterizzate da fondale roccioso di natura particolare, tanto da denominarle beachrocks, per analogia a strutture simili presenti nelle acque della California. Lo stesso Stefanon e Carlo Mozzi evidenziano, nel 1972, la presenza di biotopi a substrati solidi di natura però ancora diversa, essendo chiaramente di origine organogena (frutto cioè dell’azione di organismi incrostanti costruttori).Mondo sommerso delle Tegnùe
In realtà l’esistenza di questi biotopi rocciosi, ed addirittura alcune notizie sulla loro natura, erano già note non solo ai pescatori, che come abbiamo visto tendevano di norma ad evitarle, ma da quasi due secoli anche a livello accademico. Data infatti l’anno 1792 il basilare lavoro di faunistica adriatica dell’Abate Giuseppe Olivi dal titolo “Zoologia Adriatica” in cui il dotto redattore dà notizia di “…elevazione di qualche masso calcareo nudo durissimo, il quale sorge isolato dal fondo molle. Tali eminenze, dette volgarmente Tegnùe, conosciute ed aborrite dai nostri pescatori… …esistono dirimpetto a Maran, a Caorle, ai Tre Porti, … …soprattutto dirimpetto a Malamocco ed a Chioggia, e dal volgo sono creduti residui di due antiche Città sprofondate per una impetuosa inondazione dal mare”. Il fatto che di questa segnalazione e della stessa loro esistenza venne persa la memoria non è peraltro un fatto nuovo in campo scientifico. Mondo sommerso delle TegnùeLa credenza popolare che queste formazioni rocciose rappresentino i resti di Città sprofondate a seguito di un formidabile maremoto ricorda invece singolarmente la vicenda dell’antica Metamaucum, nei pressi di Venezia, e del leggendario insediamento romano di Petronia, presso Caorle. Dell’effettiva esistenza di Metamaucum Vetus abbiamo ormai ampia conferma dalle numerose cronache pervenuteci, e la sua scomparsa sembrerebbe collocabile in un breve periodo compreso fra il 1106 ed il 1117, comunque all’interno del quindicennio di governo del Doge Ordelaffo Falier (Dorigo, 1983). Per l’insediamento romano poco al largo di Caorle le notizie sono meno certe, ma numerose sono le cronache (anche ufficiali, quali la mappa Archeologica Ministeriale del 1962) di precise osservazioni di imponenti resti murari attribuibili ad architetture romane ancora visibili fino ai primi anni del secolo scorso, in pochi metri d’acqua e poco distante dal porto di Caorle. Paolo Francesco Gusso, nel suo interessante articolo (Ipotesi su Portus Reatinus, 1999), ne dà ampia e particolareggiata cronaca.Mondo sommerso delle Tegnùe
In ambedue i casi, comunque, da tempo immemore i pescatori associavano l’impigliarsi delle reti alla presenza sul fondo delle rovine delle città perdute, adducendone a riprova diversi ritrovamenti di reperti antichi, talvolta di epoca romana, sulle loro stesse reti. E’ curioso notare come, tanto nell’area della supposta Metamaucum Vetus che in quella della leggendaria Petronia, siano effettivamente presenti delle consistenti tegnùe. Nella zona in cui le cronache dell’epoca collocano l’antico insediamento di Metamauco, situata a meno di tre chilometri al largo del litorale di Lido, all’altezza della retrostante isola di Santo Spirito (Dorigo, 1983) sono effettivamente localizzate alcune tegnùe, così come poco al largo di Caorle (ca. 1,5 Km) si estende un grande affioramento di tipo lastriforme, coincidenze queste probabilmente all’origine degli accostamenti nelle tradizioni popolari fra le tegnùe e le favolose città scomparse riportati dall’Olivi nelle sue cronache.

Tratto da:
“Acquario delle Tegnùe” – Museo di Storia Naturale di Venezia






Il Festival a Rosolina Mare, Arena del Centro Congressi, piazzale Europa
La Ruota Panoramica ed il Film... Due spettacoli insieme, all'Arena del Centro Congressi, a due passi dal mare!
La Ruota Panoramica ed il Film... Due spettacoli insieme, all'Arena del Centro Congressi, a due passi dal mare!

Sembrerebbe tutto esaurito..
Sembrerebbe tutto esaurito..

Sì, sì... E' proprio tutto esaurito!!!
Sì, sì... E' proprio tutto esaurito!!!

E chi tardi arriva...
E chi tardi arriva...

... il film deve vederselo in piedi!
... il film deve vederselo in piedi!

Noi, invece, il film ce lo vediamo belli comodi!!! Te l'avevo detto che conveniva arrivare cinque minuti prima...
Noi, invece, il film ce lo vediamo belli comodi!!! Te l‘avevo detto che conveniva arrivare cinque minuti prima...

Il quadro proiettato sullo schermo in attesa dei film...
Il quadro proiettato sullo schermo in attesa dei film...

Alvaro Gradella, il Direttore del Festival, durante la presentazione prima dell'inizio della serata...
Alvaro Gradella, il Direttore del Festival, durante la presentazione prima dell'inizio della serata...

Migliaia i depliant del Festival distribuiti agli spettatori...
Migliaia i depliant del Festival distribuiti agli spettatori...

Mezzi ecologici per raggiungere l'Arena...
Mezzi ecologici per raggiungere l'Arena...

Un “grande” del cinema di ieri... Spencer Tracy!
Un “grande” del cinema di ieri... Spencer Tracy!

Un “grande” del cinema d‘oggi... Morgan Freeman!
Un “grande” del cinema d‘oggi... Morgan Freeman!

Un “grande” del cinema... e del mare!!!
Un “grande” del cinema... e del mare!!!



ADDETTO STAMPA

Nicola Boscolo Pecchie

ufficio-stampa@festival-tegnue-veneto.com

Qui lo spazio per i link riguardanti alcuni degli articoli dei quotidiani e sul web del Festival delle Tegnùe del Veneto 2012



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Il vecchio e il mareIl vecchio e il mare (2000)

film di animazione

Fantastica trasposizione del racconto di Hemingway in cui la tecnica Petrov si sposa alla perfezione con la trama del racconto per visionarietà, forza evocativa nei suoi rimandi onirici.
Un corto d'animazione giustamente premiato con l'Oscar che merita di essere visto e che farà riflettere i molti che considerano l'animazione solo un genere di intrattenimento per i più piccini..
L'incredibile viaggio della tartarugaL'incredibile viaggio della tartaruga (2009)

Una piccola tartaruga marina segue la via dei suoi antenati lungo uno dei più straordinari viaggi del mondo naturale. Nata su una spiaggia della Florida, segue la Corrente del Golfo fino ai ghiacci del nord e nuota attraverso l'Atlantico del Nord, fino all'Africa, per poi fare ritorno alla spiaggia su cui è nata a deporre le proprie uova. Lungo il tragitto, non mancano le scoperte...
Happy Feet II Happy Feet II (2011)

Mambo, re del tip tap, ha dei problemi con il piccolo Erik, che ha la fobia per la danza. Poi Erik fugge e incontra Sven, un pinguino che può volare! Mambo non ha alcuna speranza di poter competere con lui. Ma le cose peggiorano quando il mondo viene sconvolto da forze potenti. Però Erik scopre il coraggio e la determinazione del padre quando Mambo riunisce attorno a sé la nazione dei pinguini e tutta una serie di creature straordinarie, dai minuscoli krill ai giganteschi elefanti marini...
Capitani CoragiosiCapitani Coraggiosi (1937)

Harvey Cheyne è un ragazzino viziato e arrogante. Un giorno, a causa di uno scherzo andato per il verso sbagliato, finisce fuori bordo da una nave da crociera e poco ci manca che anneghi. Per sua fortuna, viene raccolto da una nave di pescatori che però non può cambiare rotta; cerca di convincere la ciurma a riportarlo indietro promettendo una ricompensa, ma senza fortuna...

WaterworldWaterworld (1995)

Nel 2468, il mondo è ormai quasi totalmente sommerso dall'oceano: un cataclisma dovuto allo scioglimento dei ghiacciai ha sommerso le terre. Come conseguenza, la popolazione sopravvissuta è piombata in una specie di Medioevo, in cui però ci sono alcune tecnologie dell'"antica civiltà". In questo mondo marino, naviga solitario Mariner col suo attrezzato trimarano...
Kon-TikiKon-Tiki (1951)

Il Kon-Tiki è la zattera usata dall'esploratore e scrittore norvegese Thor Heyerdahl nella sua spedizione nel 1947 attraverso l'Oceano Pacifico dal Sud America alle isole della Polinesia. Il battello fu così chiamato secondo un antico nome Inca del dio del sole (kon).
L'impresa del Kon Tiki fu progettata allo scopo di dimostrare che la colonizzazione della Polinesia poteva essere avvenuta, in epoca Precolombiana, da popolazioni del Sud America...
L'incredibile storia di Winter il delfinoL'incredibile storia di Winter il delfino (2011)

Il film è ispirato alla storia vera del delfino Winter e della comunità che si unisce per salvargli la vita: mentre nuota libero, un giovane delfino rimane impigliato in una trappola per granchi e riporta gravi ferite alla coda, viene soccorso e trasportato al Clearwater Marine Hospital, dove gli viene dato il nome Winter. La perdita della coda può costargli la vita e saranno necessarie...
Il vecchio e il mareIl vecchio e il mare (1958)

La storia - tratta dal romanzo "Il vecchio e il mare" di Hemingway - narra di un vecchio pescatore, Santiago, giunto ormai all'ottantaquattresimo giorno senza pescare un pesce, e del suo apprendista, Manolo, al quale tuttavia i genitori sembrano aver ordinato di non imbarcarsi più con Santiago ma di scegliere pescatori migliori. Santiago decide di prendere il mare da solo, riuscendo a far abboccare all'esca un grosso marlin, che lo trascina per tre giorni e tre notti...
Earth - la nostra terraEarth - la nostra terra (2007)

Cinque miliardi di anni fa un enorme asteroide cadde su una giovane Terra. L'incidente cosmico generò il miracolo della vita, creando la spettacolare varietà dei paesaggi del nostro pianeta, il caldo, il gelo e l'alternarsi delle stagioni. Seguiremo, attraverso gli occhi di tre "amici animali", il fantastico viaggio del Sole verso sud, partendo nell'inverno artico, in direzione dell'Antartide.
Master & CommanderMaster & Commander (2003)

La storia Jack Aubrey, un capitano il cui amato vascello, la 'Surprise', viene improvvisamente attaccato da una nave nemica. Aubrey prende una grave decisione: nonostante la 'Surprise' sia gravemente danneggiata, e malgrado il suo leale equipaggio, mette le vele per una caccia altamente pericolosa attraverso due oceani per inseguire e catturare il loro nemico. E' una missione che potrebbe decidere il destino di una nazione - o distruggere lui e il suo equipaggio.
Capitan KiddCapitan Kidd (1945)

Il feroce pirata, capitan Kidd, è incaricato dal re d'Inghilterra di scortare un carico d'oro dalle Indie. Porta a termine il compito a modo suo. Realizzato con mezzi visibilmente modesti, è un film d'avventure diventato un divertente documento d'epoca. Il vero Capitan Kidd William Kidd (1645-1701) era un sarto scozzese che, dopo aver fatto la guerra in mare contro i francesi e la pirateria per conto dei governatori britannici delle colonie americane...