"…massi calcarei nudi durissimi i quali sorgono isolati dal fondo molle. Tali eminenze, dette volgarmente Tegnùe, conosciute ed aborrite dai nostri pescatori perché attraversano il maneggio delle reti nelle loro pesche, e qualche volta lacerano le reti medesime, esistono dirimpetto a Maran, a Caorle, ai Tre Porti, e in qualche altro sito, ed abbondano soprattutto dirimpetto a Malamocco ed a Chioggia, e dal volgo sono credute residui di due antiche Città sprofondate per un'impetuosa inondazione del mare."

Abate Olivi, 1792


Festival delle Tegnùe del Veneto
Rassegna del Film di Mare
Arrivederci alla prossima Edizione

(© 2011 e 2016 Alvaro Gradella)


La promozione dell'ambiente marino veneto e la cinematografia di mare


Ci siamo! Il settimo "Festival delle Tegnùe del Veneto-Rassegna del Film di Mare" ha dispiegato le vele, e anche quest’estate prende il largo…
Ci aspettano porti sicuri e pieni di divertimenti, bellezze naturali e acque salubri: l’ammaliante Rosolina Mare, la maestosa Jesolo Lido, la splendida Bibione Pineda! In queste indimenticabili località balneari venete apriremo le nostre stive cariche di appassionanti ‘film di mare’, coinvolgenti documentari e sorprendenti video sulle Tegnùe: le bellissime e preziose piccole scogliere del Veneto – riserve di biodiversità fondamentali per l’eco-equilibrio del Nord Adriatico – tutelate dall’Assessorato Regionale all’Ambiente del Veneto.
Alvaro Gradella, Direttore ed ideatore del Festival Anche quest’anno, attendiamo migliaia e migliaia di ‘cinenauti’ di ogni età fra le onde di kolossal spettacolari, documentari emozionanti e cartoni digitali allegri e divertenti… ma che fanno comunque pensare. E state pronti a immergervi nelle profondità di ben un secolo fa, poiché vi porteremo “20000 Leghe sotto i Mari”, nel Centenario dell’uscita nelle sale del primo vero film ‘a effetti speciali’! Venite a bordo, dunque! Le nostre serate saranno – come ogni estate – all’aperto e a ingresso libero.
Ci sarà da divertirsi, e insieme scopriremo anche qualcosa dell’ambiente marino veneto! Il Mare, infatti, sarà protagonista anche nei video iniziali, pieni delle bellezze del nostro mare e delle sue oasi naturalistiche chiamate Tegnùe. Ma già s’alza del ‘buon vento’! Lo spettacolo va a incominciare…

Il Direttore del Festival
Alvaro Gradella








Anche per l’Edizione 2017, auguro con piacere il successo che merita a questo bel Festival cinematografico, momento di promozione del nostro mare e delle sue bellezze naturali, Ass. Reg. del Veneto all'Ambientema anche di utile conoscenza di tutto ciò che si nasconde nei suoi fondali, come quei particolari affioramenti rocciosi che si trovano non lontani dalla nostra costa e vengono ormai universalmente conosciuti col termine veneto “Tegnùe”: così ebbero modo di definirle tempo addietro i nostri pescatori proprio perché “trattenevano” le loro reti. Vere e proprie oasi naturali attorno alle quali crescono moltissime forme di vita marina che è possibile riconoscere solo nei fondali nord adriatici; uno dei tanti esempi dell’incredibile fascino del nostro territorio veneto.


Assessore Regionale del Veneto all'Ambiente
Gianpaolo Bottacin





Esprimo grande entusiasmo per il ritorno a Rosolina Mare del Festival delle Tegnùe del Veneto e sono grato alla Direzione Artistica di questa significativa rassegna cinematograficaper aver scelto ancora una volta, anche la nostra amata località turistica nel cuore del Delta del Po. Sindaco di Rosolina Contando anche sul patrocinio dell’Ente Regionale, la manifestazione assume un valore molto importante perché si propone sia come occasione di spettacolo ed intrattenimento turistico, ma anche e soprattutto come promozione dell’ambiente marino del Veneto, valorizzando così il Mare che, per quanto riguarda il nostro territorio comunale, costituisce un impareggiabile tesoro.

Nell'augurare un buon Festival ai nostri turisti unisco l'invito di "amare" il mare e di rispettarlo.

Buona Estate 2017 a tutti!

ROSOLINA MARE




Un nuovo e caloroso benvenuto al "Festival delle Tegnùe del Veneto-Rassegna del Film di Mare"! Anche in questa estate, fra molteplici opportunità di sano intrattenimento, notti gioiose e spiagge dorate, acque salubri e verdi parchi, la nostra Jesolo accoglie con grande piacere quest’unica e originale possibilità di svago per i tanti turisti che la affollano.
Non solo per gli spettacolari e seguitissimi 'film di mare' che compongono la Rassegna, ma parimenti perché offre la possibilità di ammirare splendide immagini delle Tegnùe jesolane: aspetto del nostro ambiente marino di cui andiamo particolarmente orgogliosi! Sindaco di JesoloQueste piccole scogliere chiamate in veneto Tegnùe – tanto sorprendenti nella loro bellezza, come avrete modo di vedere durante le serate del Festival – sono infatti essenziali per l'equilibrio ecologico di tutto il Nord Adriatico, e il vivacissimo e multicolore ecosistema che le anima è anche testimonianza della assoluta salubrità delle acque e delle coste della nostra località balneare.
Per questo noi ci impegniamo a tutelarle e difenderle assieme alla Regione Veneto, cui diamo un ulteriore benvenuto per l’occasione della terza serata della manifestazione, in cui l’Assessorato Regionale all’Ambiente testimonierà il proprio impegno nella salvaguardia dell’Acqua in tutti i suoi aspetti, con l’evento "Chiare, Fresche e Dolci Acque…".


Il Sindaco di Jesolo
Valerio Zoggia
L'Assessore all'Ambiente
Otello Bergamo

JESOLO




È sempre un piacere ma sopratutto una grande soddisfazione ospitare la rassegna cinematografica "Festival delle Tegnùe del Veneto".
La sua capacità di promuovere il territorio, diventando di per sè uno strumento di valorizzazionedelle coste e dell'ambiente marino delle coste e dell’ambiente marino, dimostra ancora una volta la forza propulsiva che può ricoprire la cultura. Un movimento di idee e progettualità che rappresenta un valore aggiunto per il ricco calendario eventi di Bibione, non solo in termini turistici.
Le Tegnùe, che ben si inseriscono nella variegata presenza di ecosistemi che caratterizza il nostro litorale, sono il simbolo di un habitat incontaminato ed affascinante. Sindaco si S.Michele al Tagliamento Si tratta di un’iniziativa a carattere sostenibile perfettamente in linea con l’immagine di Bibione, località “Beach and Nature”: uno slogan che ben rappresenta l’attenzione che il sistema turistico veneziano riserva all’ambiente.
Le tre serate di evento, realizzate grazie al contributo del Comune e della Regione Veneto - Assessorato all'Ambiente, sottolineano quanto l'arte cinematografica, arricchita dalla proposta musicale, possa svolgere una funzione formativa, di sensibilizzazione e divulgazione sulle tematiche della biodiversità marina. Un grazie a tutti quanti hanno creduto in questo progetto e nel nostro territorio, ed in particolare alla Regione Veneto che ha confermato Bibione quale sede per il "Festival delle Tegnùe del Veneto".

Il Sindaco
Pasqualino Codognotto




BIBIONE - BIBIONE PINEDA


All’inizio di ogni serata, è prevista la proiezione di materiale sulle Tegnùe e sull’Ambiente marino veneti, a cura dell'Assessorato all'Ambiente del Veneto e di associazioni e realtà subacquee locali.

Passa il mouse su ogni Titolo per Trama e Locandina del film!

DAL 3 AL 4 AGOSTO ROSOLINA MARE
Arena del Centro Congressi, Piazzale Europa

Giovedì – 3 - 8
- ore 21: L'ultima tempesta (2016), di Craig Gillespie,
con Casey Affleck ed Eric Bana.

Venerdì 4 - 8
- ore 21: Winx Club - Il mistero degli abissi (2014), animaz,
di Iginio Straffi.
Segue: 20.000 leghe sotto i mari (1916), muto b/n,
di Stuart Paton.
Nel Centenario della sua uscita nelle sale cinematografiche.

DALL'8 AL 10 AGOSTO - BIBIONE PINEDA
Parco Comunale, Viale dei Ginepri

Martedì 8 – 8
- ore 21: La tartaruga rossa (2016), animazione,
di Michaël D. de Wit.
Festival di Cannes 2016: Premio Speciale “Un Certain Regard”. Premi Oscar 2017: Candidatura Miglior Film d'Animazione.
Segue: 20.000 leghe sotto i mari (1916), muto b/n,
di Stuart Paton.
Nel Centenario della sua uscita nelle sale cinematografiche.

Mercoledì 9 - 8
- ore 21: Deepwater (2016), di Peter Berg,
con Mark Whalberg e John Malkovich.
Premi Oscar 2017: Candidatura Miglior Effetti Speciali

Giovedì 10 - 8
- ore 21: Alla ricerca di Dory (2016), animazione,
di Andrew Stanton.
Segue: La marcia dei pinguini - Il RIchiamo (2017), docu,
di Luc Jacquet.

DAL 16 AL 18 AGOSTO - JESOLO LIDO
Arena di Piazza Aurora

Mercoledì 16 – 8
- ore 21: La tartaruga rossa (2016), animazione,
di Michaël D. de Wit.
Festival di Cannes 2016: Premio Speciale “Un Certain Regard”. Premi Oscar 2017: Candidatura Miglior Film d'Animazione.
Segue: Alamar (2010), docu-movie, di Pedro González-Rubio. Gran Premio della Giuria - Miami Film Festival 2010.
Miglior Film - Buenos Aires Festival Internacional Cine Independiente 2010.

Giovedì 17 – 8
- ore 21: Alla ricerca di Dory (2016), animazione,
di Andrew Stanton.
Segue: L'ultima tempesta (2016), di Craig Gillespie,
con Casey Affleck ed Eric Bana.

Venerdì 18 – 8
- ore 21: Chiare, Fresche e Dolci Acque…
Itinerario fra meraviglie e risorse idriche del Veneto
“Le acque marine venete: fra le più sane del mediterraneo”. Intervento del dott. Pierantonio Zanchetta, Assessorato Ambiente e Protezione Civile Regione Veneto.
“Le Tegnùe jesolane: oasi marine e biodiversità”, illustrate dal geologo marino prof. Antonio Stefanon.
A cura dell’Assessorato Ambiente e Protezione Civile Regione Veneto.
Segue: Deepwater (2016), di Peter Berg,
con Mark Whalberg e John Malkovich.
Premi Oscar 2017: Candidatura Miglior Effetti Speciali
Segue: 20.000 leghe sotto i mari (1916), muto b/n,
di Stuart Paton.
Nel Centenario della sua uscita nelle sale cinematografiche.





Con la denominazione locale di tegnùe si intendono affioramenti rocciosi naturali che si distribuiscono in modo discontinuo nell’area occidentale del Golfo di Venezia, in batimetriche comprese fra gli 8 ed i 40 m. Le dimensioni possono essere molto diverse, variando dai pochi metri quadri alle diverse migliaia di metri quadri nelle maggiori, con elevazioni dal fondale che passano dai pochi decimetri nelle formazioni basse e tavolari, spesso definite lastrure, ad alcuni metri in quelle più alte, spesso localizzate a maggiore profondità.
Mondo sommerso delle TegnùeDa secoli, i pescatori delle coste venete conoscono l’esistenza di ristrette zone, sparse a diverse profondità ed in diverse aree, in cui il fondale, normalmente fangoso o sabbioso, si presenta d’un tratto duro e roccioso, in corrispondenza delle quali le reti si impigliavano e spesso si perdevano. Queste aree, denominate localmente proprio per questo tegnùe - dalla traslazione dialettale di tenere o trattenere - erano da un lato temute dalla maggioranza dei pescatori per i danni che potevano portare alle loro attrezzature, dall’altro ricercate e i segreti della loro localizzazione gelosamente custoditi da quei rari pescatori che si ingegnavano a pescarvi nei pressi, riuscendo a raccogliere pesce pregiato altrimenti difficilmente rinvenibile nelle nostre acque. I fondali delle coste occidentali alto adriatiche - e venete in particolare - sono in effetti costituiti essenzialmente da distese sabbioso-fangose con prevalenza delle diverse frazioni in base alla storia geologica dell’area, all’idrodinamica locale, alla profondità, alla distanza dalla costa e all’influenza di apporti terrigeni costieri di origine fluviale. Mondo sommerso delle Tegnùe
Solo nel 1966 Antonio Stefanon dà notizia della scoperta di ristrette aree caratterizzate da fondale roccioso di natura particolare, tanto da denominarle beachrocks, per analogia a strutture simili presenti nelle acque della California. Lo stesso Stefanon e Carlo Mozzi evidenziano, nel 1972, la presenza di biotopi a substrati solidi di natura però ancora diversa, essendo chiaramente di origine organogena (frutto cioè dell’azione di organismi incrostanti costruttori). Mondo sommerso delle Tegnùe
In realtà l’esistenza di questi biotopi rocciosi, ed addirittura alcune notizie sulla loro natura, erano già note non solo ai pescatori, che come abbiamo visto tendevano di norma ad evitarle, ma da quasi due secoli anche a livello accademico. Data infatti l’anno 1792 il basilare lavoro di faunistica adriatica dell’Abate Giuseppe Olivi dal titolo “Zoologia Adriatica” in cui il dotto redattore dà notizia di “…elevazione di qualche masso calcareo nudo durissimo, il quale sorge isolato dal fondo molle. Tali eminenze, dette volgarmente Tegnùe, conosciute ed aborrite dai nostri pescatori… …esistono dirimpetto a Maran, a Caorle, ai Tre Porti, … …soprattutto dirimpetto a Malamocco ed a Chioggia, e dal volgo sono creduti residui di due antiche Città sprofondate per una impetuosa inondazione dal mare”. Il fatto che di questa segnalazione e della stessa loro esistenza venne persa la memoria non è peraltro un fatto nuovo in campo scientifico. Mondo sommerso delle TegnùeLa credenza popolare che queste formazioni rocciose rappresentino i resti di Città sprofondate a seguito di un formidabile maremoto ricorda invece singolarmente la vicenda dell’antica Metamaucum, nei pressi di Venezia, e del leggendario insediamento romano di Petronia, presso Caorle. Dell’effettiva esistenza di Metamaucum Vetus abbiamo ormai ampia conferma dalle numerose cronache pervenuteci, e la sua scomparsa sembrerebbe collocabile in un breve periodo compreso fra il 1106 ed il 1117, comunque all’interno del quindicennio di governo del Doge Ordelaffo Falier (Dorigo, 1983). Per l’insediamento romano poco al largo di Caorle le notizie sono meno certe, ma numerose sono le cronache (anche ufficiali, quali la mappa Archeologica Ministeriale del 1962) di precise osservazioni di imponenti resti murari attribuibili ad architetture romane ancora visibili fino ai primi anni del secolo scorso, in pochi metri d’acqua e poco distante dal porto di Caorle. Paolo Francesco Gusso, nel suo interessante articolo (Ipotesi su Portus Reatinus, 1999), ne dà ampia e particolareggiata cronaca. Mondo sommerso delle Tegnùe
In ambedue i casi, comunque, da tempo immemore i pescatori associavano l’impigliarsi delle reti alla presenza sul fondo delle rovine delle città perdute, adducendone a riprova diversi ritrovamenti di reperti antichi, talvolta di epoca romana, sulle loro stesse reti. E’ curioso notare come, tanto nell’area della supposta Metamaucum Vetus che in quella della leggendaria Petronia, siano effettivamente presenti delle consistenti tegnùe. Nella zona in cui le cronache dell’epoca collocano l’antico insediamento di Metamauco, situata a meno di tre chilometri al largo del litorale di Lido, all’altezza della retrostante isola di Santo Spirito (Dorigo, 1983) sono effettivamente localizzate alcune tegnùe, così come poco al largo di Caorle (ca. 1,5 Km) si estende un grande affioramento di tipo lastriforme, coincidenze queste probabilmente all’origine degli accostamenti nelle tradizioni popolari fra le tegnùe e le favolose città scomparse riportati dall’Olivi nelle sue cronache.

Tratto da:
"Acquario delle Tegnùe" – Museo di Storia Naturale di Venezia










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